Il capovaccaio (Neophron percnopterus) è il più piccolo delle quattro specie di avvoltoi europei (grifone, gipeto ed avvoltoio monaco sono le altre tre) e, senza ombra di dubbio, è anche quella dall'aspetto più singolare e "simpatico", decisamente lontano dallo stereotipo "dell'avvoltoio".

Quando è posato, la faccia gialla, gli “spettinati” ciuffi di penne che ornano il capo e le zampe di colore rosa gli conferiscono un aspetto bizzarro e sorprendente. In volo, invece, il piumaggio bianco e nero, l'ampia apertura alare (155 - 170 cm) e la breve coda a forma di cuneo gli restituiscono innegabilmente nobiltà ed eleganza.

Ancor più singolare è l'aspetto dei giovani, caratterizzati da un piumaggio marrone macchiato di color cannella e da faccia e zampe grigio-cerulee.

E' davvero assurdo che questo animale intelligente, pacifico e schivo, che, peraltro, non arreca alcun tipo di danno alle attività umane, stia per scomparire dai cieli italiani.

Il capovaccaio frequenta di preferenza aree aperte pascolate e coltivate, nelle vicinanze di pareti rocciose, indispensabili per la nidificazione (molto raramente nidifica su alberi). E’ principalmente necrofago, dunque la sua dieta è costituita soprattutto da animali morti sebbene comprenda anche escrementi e placente di animali domestici, ragione per la quale questo avvoltoio segue spesso greggi e mandrie in attesa dei resti di qualche parto. Proprio dalla sua abitudine di aggirarsi a terra tra il bestiame deriva il nome volgare della specie, “capovaccaio”, di origine toscana.

Fino a qualche tempo fa il capovaccaio veniva anche chiamato “Avvoltoio degli Egizi” per il fatto che la sua sagoma stilizzata faceva parte dell’alfabeto geroglifico (ne costituiva il primo segno fonetico, con pronuncia “ah”); oggi invece la nomenclatura ufficiale italiana gli riconosce il solo nome di capovaccaio.

Il capovaccaio è una specie prevalentemente migratrice, che sverna nell'Africa sub-sahariana e si ferma in Europa tra marzo e ottobre, periodo nel quale le coppie portano a compimento la riproduzione. Depone, generalmente, una-due uova, tre in casi molto rari. I giovani, solitamente, trascorrono in Africa circa quattro anni prima di fare ritorno in Europa. L’areale del capovaccaio comprende Europa meridionale, Africa, Medio Oriente, Asia centrale ed India. In Nepal ed India è presente la sottospecie N. percnopterus ginginianus.