Purtroppo dobbiamo comunicare la morte di Teti, uno degli esemplari di capovaccaio liberati nel Parco Nazionale dell’Appennino lucano.

Insospettiti dal fatto che il segnale della radio VHF della giovane Teti indicasse da qualche ora un punto fisso, all’interno di una fittissima boscaglia nel greto di un torrente, ci si è messi immediatamente alla ricerca della stessa. La funzione di questa radio, dotata di antenna direttiva, è proprio quella di consentire di ritrovare giovani liberati in difficoltà.

Seguendo il segnale radio e dopo ben 4 ore di estenuante lavoro per aprire un passaggio nella fittissima ed impenetrabile vegetazione, composta in maggioranza da piante spinose, si è giunti alla base di un grande pioppo dove Teti giaceva a terra con un ramo secco del pioppo addosso. Si ipotizza che Teti si fosse posata su questo ramo che si sia poi spezzato (il punto di rottura era ancora fresco) e che la giovane sia precipitata assieme al ramo, riportando un trauma mortale durante la caduta.

E’ il secondo caso di morte per incidente naturale nei pressi dell’area di rilascio di un giovane su 21 soggetti liberati dal 2003 ad oggi. Il caso precedente si verificò 12 anni fa, nel 2005, quando morì il giovane David per la caduta, di notte, di massi da una parete rocciosa a seguito di un fortissimo temporale estivo. Sono incidenti dovuti a cause naturali imprevedibili e che non dipendono dal metodo di rilascio.

Questo fatto, in ogni caso, non attenua il dispiacere per quanto avvenuto, specialmente da parte di chi l’ha aiutata a nascere ed allevata con cura. Il corpo di Teti verrà consegnato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per la necessaria necroscopia onde ottenere un referto ufficiale della causa di morte.