Il magnifico scenario del Parco Nazionale di Monfragüe, in Extremadura (Spagna), ha fatto da cornice ad un workshop organizzato per contribuire alla redazione di un Piano d'azione sugli avvoltoi per la parte riguardante Europa, Medio Oriente ed Asia Centrale.

Il Multi-species Action Plan to Conserve Eurasian Vultures (Vulture MsAP) è coordinato da un'importante istituzione, la Convenzione sulle Specie migratrici (Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals, CMS), e finalizzato a definire le azioni strategiche da portare avanti per favorire la conservazione delle quattro specie eurasiatiche di avvoltoi (gipeto, capovaccaio, avvoltoio monaco e grifone).

In Spagna si sono dati appuntamento, dal 25 al 29 ottobre 2016, 70 esperti provenienti da 25 paesi ed appartenenti a 50 diverse organizzazioni ed enti; gli italiani invitati erano Guido Ceccolini ed Anna Cenerini del CERM, Alessandro Andreotti dell’ISPRA, Fiammetta Berlinguer dell’Università di Sassari e Fulvio Genero della VCF.

Gli esperti, in primo luogo, hanno analizzato le principali minacce che colpiscono gli avvoltoi e che, in molti casi, le hanno portate ad un drammatico declino se non addirittura ad un vero e proprio tracollo. Tra queste risultano globalmente diffuse e quantitativamente molto impattanti:

  • l'uso di bocconi avvelenati. Si tratta di una pratica barbara, non selettiva ed illegale molto diffusa in tutta l'Europa che provoca ogni anno la morte di migliaia di animali selvatici e domestici. I bocconi avvelenati vengono impiegati soprattutto per uccidere i predatori di bestiame e di specie cacciabili ma anche i cani vaganti e randagi, per regolare dispute tra cacciatori e tartufai o limitare la concorrenza tra tartufai;
  • l'elettrocuzione, cioè la morte per folgorazione che si verifica, solitamente, quando un uccello si posa su di un supporto di una linea elettrica e tocca i conduttori con due parti del corpo;
  • la collisione contro cavi aerei ed impianti eolici;
  • la disponibilità di cibo. In talune aree, la diminuzione del pascolo estensivo e l'espansione di colture intensive così come altre modifiche dell'habitat hanno ridotto la disponibilità di alimento per gli avvoltoi. In Europa a questi fattori negativi si sono aggiunte, negli ultimi anni, norme sanitarie che impediscono o rendono difficoltoso l'abbandono delle carcasse di bestiame in aree naturali.

I problemi per gli avvoltoi, però, non finiscono qui. Ancora oggi sono frequenti il disturbo ai siti di nidificazione, il furto di uova e pulli ed il bracconaggio.

Alla minaccia allarmante è rappresentata dall'intossicazione provocata dall'ingestione di carcasse di capi di bestiame trattati con alcuni tipi di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS). In India, Nepal e Pakistan il consumo di carcasse di animali contenenti residui di diclofenac è stato individuato come responsabile del tracollo al quale sono andate incontro le prima floride popolazioni di avvoltoi. I residui di diclofenac e di altri antiinfiammatori, infatti, determinano effetti tossici gravi ed anche letali sugli avvoltoi (insufficienza renale acuta e gotta viscerale).

Purtroppo l'Europa non ha proibito l'uso veterinario di questi farmaci, provvedimento adottato, invece, in India, Nepal e Pakistan dal 2006 ed in Bangladesh dal 2010, ed il pericolo, dunque, è ancora in essere.

Appare altresì molto pericolosa l'intossicazione, spesso subdola, causata dall'ingestione di carcasse di animali o di parti di esse contenenti frammenti di piombo derivanti da munizioni da caccia. Il "saturnismo" riduce la produttività, provoca sterilità e può determinare gravi conseguenze neurologiche nonché la morte.

Una volta analizzate tutte queste problematiche, si è passati ad individuare le azioni più congrue a contrastarle che vanno dalla correzione di linee elettriche pericolose in punti critici, al bando delle munizioni in piombo, a diverse misure di mitigazione dell'impatto dell'uso illegale del veleno, all'applicazione e rafforzamento della legislazione per mitigare il disturbo e la persecuzione diretta.

Il meeting è stato organizzato dalla Vulture Conservation Foundation (VCF) e supportato dalla CMS Coordinating Unit of the Raptors MoU e da: Diputación de Cáceres, Dirección General de Turismo, Dirección General de Medio Ambiente della Junta de Extremadrua (Governo dell'Extremadura) e dal Parco Nazionale di Monfragüe.

A chiusura dei lavori i partecipanti hanno potuto godersi un'escursione nel Parco Nazionale di Monfragüe, Riserva della Biosfera, ed in altre zone dell'Extremadura, regione che rappresenta una vera roccaforte per gli avvoltoi (circa 3.000 coppie di grifone, 900 coppie di avvoltoio monaco e 170 coppie di capovaccaio): un vero paradiso per i birdwatcher ed un esempio virtuoso di come si possa gestire un territorio favorendo la conservazione dell'avifauna. Qui si possono trovare informazioni utili per una consigliatissima visita: www.birdingextremadura.com.